Polaris: Tragedia cavalleresca all’estremo Nord

Tanto tempo fa il popolo periva ai confini del mondo. Ma la speranza non era perduta, perché il Tesoriere Aleator ancora udiva il canto delle stelle.

E fu così che un giorno quel vecchio valoroso si ripropose di trovare una soluzione alla terribile piaga della mancanza di Giocatori di Ruolo. La sua determinazione non vacillò mai e l’impresa si sarebbe sicuramente conclusa con un gran successo, ma solo se Egli fosse riuscito a sconfiggere il suo più grande nemico, l’Errore, detto anche il Buco Di Bilancio.

 Ed è così che accadde.

Quattro venerandi master si ritrovarono a discutere sulle sorti del mondo e in un concilio che sarebbe rimasto nella storia del Gioco di Ruolo misero a disposizione il loro comune sapere contro il temuto nemico.

 In un epico viaggio trovarono tutti i magici elementi per la creazione dell’arma finale, dell’Avventura definitiva in grado di ridare la speranza perduta. La loro fu una storia degna di essere udita in ogni angolo del mondo, un’impresa destinata ad essere sulla bocca di tutti, grandi e piccini. Ma non era destino che a voi venisse narrata dai menestrelli di questa redazione. Questi, infatti,  non cantarono mai le gloriose gesta che portarono alla realizzazione delle Aleator Adventures, bensì tessero le lodi di Polaris spiegando ai lettori come liberarsi dei Tesorieri-Master.

E così fu.

Ma tutto ciò accadeva tanto tempo fa, ed ormai non resta più nessuno che lo rammenti.

Cari soci, dopo questa breve introduzione incominciamo a parlare seriamente di un gioco di ruolo peculiare quale è “Polaris: Tragedia cavalleresca all’estremo Nord”.

Questo gioco del 2005, scritto e pensato da Ben Lehman, è arrivato in Italia al Lucca Comics & Games del 2009.

Polaris è un gioco narrativo e per la sua stessa essenza non è propriamente competitivo, nonostante i giocatori vengano posti ad interpretare dei ruoli anche in antitesi tra di loro.

Ma procediamo con ordine!

Vi è mai capitato da bambini di inventarvi una grande avventura giocando? Polaris riprende questo principio di creatività infantile adattandolo con proprie regole alle esigenze del mondo adulto. Infatti lo scopo dei giocatori è semplicemente quello di creare una storia ed esplorare mondi immaginari con la propria fantasia, divertendosi nel farlo.

Questo meccanismo di gioco, così presentato, al lettore potrà non sembrare poi tanto diverso da quello che sta alla base di quasi tutti i giochi di ruolo classici, ma la particolarità di questo titolo sta nel suo essere “masterless”, cioè di non prevedere la figura del Game Master.

Se vi abbiamo incuriositi, addentratevi con noi nei meandri segreti del gelido mondo di Polaris!

E fu così…  Il mondo di Polaris

Tutto parte dalla descrizione di una civiltà fiorente ed estremamente potente, avvolta nella tranquillità di una perenne notte stellata. Polaris era un mondo perfetto, ove tutto era armonia ed equilibrio. Poi, ad un certo punto, qualcosa cambiò e nacque l’Errore. Non si sa bene come sia successo, i racconti sono molti e contraddittori, ma l’unica cosa certa è che all’improvviso il sole sorse per la prima volta ad illuminare le vie di ghiaccio della città, portando scompiglio e corruzione.  I Cavalieri dell’Ordine delle Stelle si opposero alla devastazione portata dall’Errore, combatterono contro di esso. Ma a nulla servì opporsi al tragico destino di quel mondo che ormai nessuno più ricorda.

Questa è l’ambientazione in cui si trovano a muoversi i nostri eroi. Un universo distrutto, una guerra dall’esito certo. Ma ciò che conta è l’avventura, il poter condurre epiche battaglie nella feroce lotta contro l’Errore.

Ma solo se… Il sistema di gioco

Come abbiamo già accennato, lo scopo dei giocatori è raccontare le tragiche vicende dei Cavalieri di Polaris, intenti a combattere contro l’Errore. Tutto questo viene fatto senza bisogno dell’intervento di un Game Master, infatti sono i giocatori stessi a svolgere a turno i compiti che solitamente spetterebbero a quest’ultimo.

Lo schema di gioco individua quattro ruoli: Cuore, la voce del cavaliere protagonista; Errore, tutto ciò che si oppone al protagonista e che lo porta alla corruzione; Luna Piena, i personaggi che rientrano nella sfera degli affetti del protagonista; Luna Nuova, i personaggi della società che ruotano intorno al cavaliere.

Ideale per essere giocato in quattro, Polaris prevede che ogni giocatore interpreti il Cuore del suo cavaliere, l’Errore del personaggio che gli siede di fronte, la Luna Piena del cavaliere alla sua sinistra e la Luna Nuova di quello alla sua destra.

In ogni turno, ogni giocatore narra le epiche gesta del suo personaggio e grazie all’interazione tra i diversi ruoli interpretati da tutti i giocatori la storia si evolve e progredisce. Ma come avviene esattamente questa interazione? I giocatori possono intervenire e apportare il loro contributo alla storia che viene narrata mediante l’utilizzo di “frasi rituali” in grado di gestire e risolvere i conflitti che si creano quando Cuore ed Errore sono in disaccordo.

Ogni frase viene usata per uno scopo specifico e permette di portare avanti la narrazione con coerenza.

La gestione di un conflitto prevede per esempio che dall’ultima affermazione si possa proseguire con una delle seguenti frasi:

  • Ma solo se…” per proporre un evento aggiuntivo necessario per rendere vera l’affermazione dell’avversario
  • Ed inoltre…” per imporre un evento aggiuntivo e accettare l’ultima affermazione dell’avversario
  • Chiedi decisamente troppo!” per chiedere all’avversario di modificare la sua ultima affermazione
  • Questo non accadrà!” per opporsi all’ultima affermazione dell’avversario

 

Alcune di queste frasi non hanno vincoli e possono essere utilizzate liberamente, mentre altre prevedono l’utilizzo di abilità specifiche del cavaliere o anche di un tiro di dado che determini l’esito dell’affermazione.

Infine, quando il conflitto viene risolto, si conclude accettando o rifiutando quanto detto in precedenza:

  • E fu così che accadde.”: accettazione
  • Ma non era destino che accadesse”: rifiuto

 

Il risultato di questo continuo scambio di idee e contrattazioni dovrebbe essere la creazione di una bella storia dall’esito inevitabilmente tragico.

Il gioco, poi, può essere ovviamente articolato su più sessioni, che percorreranno l’ascesa e la caduta dei cavalieri protagonisti.

…e così fu. Le nostre considerazioni

Dopo aver intavolato una sessione durante uno degli appuntamenti al Lettherarium, possiamo dire che giocare a Polaris è stata un’interessante e bella esperienza, anche se inizialmente un po’ straniante, visto che ci si poteva basare solo sulla fantasia narrativa dei partecipanti e su nessun altro elemento concreto.

Le meccaniche di gioco si apprendono in fretta e, anche se all’inizio sembra “forzato” dover utilizzare delle frasi rituali per comunicare, man mano che ci si addentra nella narrazione tutto diventa più naturale ed è facile lasciarsi coinvolgere.

Il mondo che ci viene presentato e in cui si muovono i nostri Cavalieri dell’Ordine delle Stelle, ultima ed estrema difesa contro la tragica e inevitabile caduta di Polaris, porta sicuramente con sé il sapore di una storia antica, dai toni mistici.

Interessante, dal punto di vista dell’ambientazione, è il rovesciamento della simbologia tra Notte e Giorno, Gelo e Calore. Solitamente siamo portati ad associare la notte e l’oscurità a delle forze negative, mentre il giorno e la luce a qualcosa di positivo; in Polaris, invece, l’analogia viene completamente ribaltata. In questo mondo la notte eterna rappresenta il momento di pace, l’età dell’oro, della comunione con le stelle. Poi venne l’Alba, che con sé portò l’Errore e la corruzione.

L’autore Ben Lehman, parlando del suo gioco, dice di aver imbrigliato la fantasiosa narrativa “infantile” in un gioco per adulti, ed è effettivamente così. I  limiti imposti al giocatore sono solo il canovaccio di  regole e la fantasia degli altri partecipanti, elemento che porta ad un dinamico dialogo volto a costruire una storia del tutto imprevedibile e improvvisata come sono le storie dei/per i bambini. Ma la diversità con quest’ultime non sta solo nel giocare tra adulti, ma anche nella caricatissima tragicità dell’introduzione, che a prescindere dalla trama che ci si inventerà non è eludibile. Qualsiasi cosa succeda in gioco, il mondo che i cavalieri affrontano sta ormai finendo, non ci sarà un finale felice e per quanto grandi saranno gli sforzi si sa che l’eroe cadrà: la disillusione dell’adulto nella sua massima potenza, una tragedia cavalleresca appunto.

In conclusione, Polaris è sicuramente un gioco interessante, perfetto per gli amanti dei giochi narrativi o per chi desidera provare ad approcciarsi per la prima volta a questo genere.

L’ambientazione è particolare e suggestiva, capace di coinvolgere il giocatore fin dai primi attimi. Inoltre, il poter contribuire alla creazione non solo della storia del proprio personaggio, ma anche a quella degli altri cavalieri, permette a tutti di rimanere costantemente attivi e quindi di non annoiarsi mai.

Insomma, se volete provare qualcosa di diverso dai classici giochi di ruolo, noi non possiamo non consigliare Polaris.

 P.S.

A proposito di giochi di ruolo, non dimenticatevi delle Aleator Adventures che avranno inizio domenica prossima, altrimenti il nostro Tesoriere-Master si potrebbe arrabbiare! Vi aspettiamo alle 14.30 presso il Palazzo delle Contesse a Mel!

Ricordiamo che la preiscrizione non è obbligatoria, ma caldamente consigliata, e che può essere effettuata inviando una email all’indirizzo informazioni@aleator.it. Inoltre per ulteriori dettagli sull’evento vi rimandiamo alla sezione dedicata sul nostro sito.

Mi raccomando, non mancate!

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