Aleator Back to School – Intervista ad Anthony Chow

Settembre è ormai iniziato e fra poco più di una settimana i nostri giovani studenti faranno ritorno alla loro vita tra i banchi di scuola… non temete, ragazzi, ci può pensare Aleator a rompere il lento e inesorabile susseguirsi di interrogazioni e compiti in classe!

Ma andiamo con ordine e iniziamo a raccontare questa storia dal principio: 

Lunedì 27 maggio, quindi ben prima che l’ultima campanella di giugno facesse sentire il suo dolce suono decretando l’inizio delle vacanze estive, i nostri due cari associati Anthony Chow e Federico Dall’Olio hanno fatto una mini trasferta ad Arsiè di Feltre, dove sono stati accolti dagli alunni e dagli insegnanti della scuola media locale. Aleator è stata infatti chiamata ad organizzare un pomeriggio di dimostrazione di giochi da tavolo per i giovani studenti feltrini ed ora, finalmente, abbiamo qui con noi Anthony, pronto a svelarci tutti i dettagli dell’evento.

  • Allora, Anthony, come ha avuto origine questa iniziativa? E, soprattutto, in cosa consisteva effettivamente l’evento in sé?

Ciao a tutti! L’iniziativa è ovviamente partita nel migliori dei modi… Casualmente! Un’insegnante è passata da Federico presso Cartolandia ed ha notato i numerosi giochi presenti nel negozio. Poi si sa, da cosa nasce cosa, ci ha chiesto se eravamo interessati ad andare presso la scuola di Arsié a fare qualche ora dimostrativa.

  • Un ottimo inizio insomma! E poi come si è svolto il pomeriggio? Con quali finalità è stato organizzato l’incontro?

L’incontro si è svolto in due ore circa, durante le quali si sono avvicendate tre classi. La difficoltà maggiore è stata gestire i 31 alunni della prima ora; noi eravamo solo due volontari e anche con l’aiuto di tre insegnanti non è stato semplice occuparsi di così tanti studenti, soprattutto con così poco tempo a disposizione. Durante la seconda ora invece abbiamo ospitato solo una classe di 13 alunni e quindi eravamo tutti più sereni.

Lo scopo dell’evento era fare dimostrazione di gioco da tavolo, non c’era una finalità precisa se non vedere come si sarebbe svolto il pomeriggio.

Dopo diversi briefing avevamo optato per proporre solo giochi veloci, con tempo di spiegazione inferiore ai 5 minuti,  in modo da dare la possibilità a tutti di provare più giochi possibili.

L’aver dedicato parecchio tempo a studiare con Federico come organizzare l’incontro ci ha permesso di affrontare la giornata con successo. Infatti, nonostante il nostro esiguo numero, siamo riusciti tranquillamente a gestire entrambe le ore.

I giochi che avevamo portato erano:

– Sushi Dice

– ARRGH-TEK

– KO

– Passa La Bomba

Sushi Dice è sempre stato un titolo di successo alle fiere e si è dimostrato un gioco immediato anche in questa situazione. Per quanto riguarda KO, lo abbiamo adattato e semplificato tramutandolo in un Forza 5.

ARRGH-TEK invece li ha messi in difficoltà, come anche Passa La Bomba. Le regole di questi due giochi sono leggermente più complesse e pertanto i ragazzi hanno avuto maggiormente bisogno del nostro aiuto. In ogni caso, la difficoltà del regolamento non ha rovinato il divertimento, semplicemente io e Federico abbiamo dovuto seguire di più quei tavoli.

Nel complesso è stata un’esperienza interessante perché, come in altri eventi, con i “giovanissimi” abbiamo riscontrato qui e lì alcune difficoltà già viste in altre situazioni.

Per esempio, l’essere estranei ai giochi da tavolo comporta l’assenza dei concetti di “turno” e di “regole”, che invece noi tendiamo a dare per scontati, dimenticandoci che non lo sono affatto. I ragazzi sono ormai abituati ai videogiochi, dove tutto è immediato e le regole non le devi “rispettare attivamente”, perché ti sono imposte e semplicemente non le puoi infrangere.

A tal proposito, abbiamo avuto un dibattito con le insegnati; si diceva che per future collaborazioni sarebbe interessante provare ad affrontare in ambito didattico proprio il tema del rispetto delle regole, oltre all’aspetto del gioco come mezzo per incentivare la socializzazione. Poi si potrebbero inserire argomenti anche più impegnativi, come il calcolo mentale e il miglioramento dell’aspetto linguistico.

  • Questa vostra esperienza in una scuola ci riporta alla mente il convegno “Competenze in gioco” a cui il nostro socio Alessio Riccardi aveva preso parte (qui l’intervista). Ricollegandoci a quanto era emerso dalla conferenza a Sarmede e alla luce di questo evento ad Arsiè di Feltre,  diresti quindi che il gioco da tavolo potrebbe essere un valido strumento educativo/didattico?

Io sono estremamente convinto del potenziale educativo del gioco e credo fermamente che la nostra associazione debba partecipare con convinzione a queste iniziative. Eventi come questo sono educativi sia per i giovani giocatori che scoprono il mondo dei giochi da tavolo, sia per noi che impariamo a relazionarci con persone estranee a nozioni e concetti che noi ormai diamo per scontati. Proprio per questo condivido a pieno le considerazioni emerse dalla conferenza “Competenze in gioco” a cui aveva preso parte Alessio.

  • Date queste premesse, possiamo quindi affermare che Aleator organizzerà o prenderà parte ad altri eventi del genere?

Certamente! Con la stessa scuola ci stiamo organizzando per una serie di appuntamenti che partiranno dall’inizio dell’anno scolastico e che continueranno nei prossimi mesi. Promuovere il gioco da tavolo nelle scuole è importante per diffondere la cultura ludica e far conoscere qualcosa di diverso e nuovo.

Quello che auspico è che le collaborazioni con le scuole possano solo crescere!

Benissimo, non vediamo l’ora! Intanto grazie mille Anthony per questo tuo racconto, noi rimaniamo in attesa di scoprire i futuri sviluppi di questa nuova collaborazione!

E un grande “in bocca al lupo” a voi ragazzi che state per ritornare sui banchi di scuola!