Modena Play: Game of Santorini

Salve cari lettori!

Continuiamo a presentarvi alcuni giochi che la vostra redazione ha provato durante il Modena Play!

Oggi vi parliamo di Game of Santorini, cioè una espansione del noto gioco Santorini ma giocato da soci ALEATOR!

Ma incominciamo a parlare del gioco base:

Innanzitutto partiamo dall’estetica del gioco, che accattivante è dir poco! Una componentistica che ricostruisce il panorama e gli edifici che hanno reso tanto famosa l’isola di Santorini, e che rende veramente soddisfacente continuare a giocare solo per poter alla fine godere di una riproduzione della piccola isola. È talmente fatto bene che si dice che se mettete il coperchio della scatola vicino all’orecchio potreste sentire il rumore del mare!

Noi abbiamo provato il gioco per 4 giocatori, in cui si gioca in squadra in un 2vs2. Ogni giocatore quindi controlla un qualsiasi lavoratore della propria squadra, in totale sono due, che si può muovere di un quadratino libero, su, giù o in diagonale, oppure salire di un livello di un edificio oppure cadere da un edificio da qualsiasi altezza, il tutto su di una plancia 5×5.

Dopo aver mosso si può costruire un livello di un edificio in una casella libera, o occupata da un edificio, adiacente: non si può costruire su una casella occupata da un altro lavoratore. Ci sono 3 piani in cui il costruttore può salire, se un giocatore costruisce una cupola (4o livello dell’edificio) l’edificio è finito ed è invalicabile.

Per vincere bisogna principalmente portare un lavoratore al terzo piano o in alternativa uccidere tutti i due lavoratori dell’avversario.

Facile? In realtà molto meno di quel che sembra! Dopotutto è stato un matematico a crearlo e si sa che amano ridurre cose complesse a regole semplici.

Ma per alzare l’asticella di difficoltà Santorini introduce le carte divinità/eroi che cambiano le regole del gioco o danno poteri speciali a chi controlla la divinità/l’eroe.

E poi c’è l’espansione ALEATOR, quella in cui i nostri soci giocano e quando si alzano per andar via lasciano il povero tizio che aveva spiegato il gioco in stato confusionale:

“Ma io.. non credevo… era un gioco veloce…”

Prego uomo sigla, faccia partire la musica:

 

I protagonisti della nostra avventura sono il team 1 composto da Cecilia (Medusa) e Anthony (Efesto) contro il team 2 composto da Alessia (Era) e Amanda (Poseidone).

 

 

Il team uno ha Medusa che lancia palazzi in testa agli avversari mentre Efesto costruisce come un pazzo.

Il team due invece ha Era che limita le condizioni di vittoria dell’avversario, mentre Poseidone ha la tendenza a far comparire grattacieli dal nulla.

Con le due divinità esperte in costruzioni praticamente la partita è stata un revival di Milano 3 negli anni ’70.

Ora il team uno non fa nemmeno finta di non volere il sangue dell’avversario e incomincia una pazza corsa in cui Efesto fa comparire cose mentre Medusa reclama il suo diritto di lanciare palazzi in testa ai lavoratori avversari saltando da una palazzina all’altra: perché gettare giù le persone dalle torri è ormai troppo mainstreaming.

La prima a lasciare il campo è Era a cui arriva una torre in testa in maniera del tutto accidentale. Ragazzi innanzitutto la sicurezza, ricordatevi di portare sempre il casco protettivo mentre giocate, non si sa mai che vi cali in testa un intero palazzo scivolato dalla mani di Medusa! Per caso! Circa! Più o meno… a pensarci bene mentre il lavoratore veniva murato vivo mi par di ricordare una risata carica di soddisfazione.

A Efesto invece sale l’appalto delle grandi opere e decide che Poseidone deve morire murato vivo, nel senso che gli costruisce intorno Little Tokyo su Santorini, lasciandolo infine privo di mosse possibili. Il team due non è che non abbia venduto cara la pelle, ma di fronte ad un team che voleva solo il sangue del nemico non poteva dire “not today” alla morte.

Al gioco di Santorini o vinci o divieni vittima dell’abusivismo edilizio.

Santorini di base è un gioco veloce, se non giocate l’espansione ALEATOR, facile da spiegare ed immediato da giocare; ma dietro a questa facciata di semplicità si può nascondere una complessità che i giocatori esperti potranno sicuramente apprezzare, e i giocatori di Scacchi o di Go potranno noteranno anche qualche dinamica familiare: infatti lo spazio ristretto impone una lettura di gioco e di mosse le cui dinamiche riecheggiano i due giochi strategici. La semplicità della condizione di vittoria e il campo di gioco limitato costringono ad attente riflessioni sul riuscire a non far vincere l’avversario e non avvantaggiarlo con il proprio agire, mentre si guarda alla mossa vincente.

 

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